26/07/2024

Marcus Miller, Gardone Riviera

26/07/2024

CCCP-Fedeli Alla Linea, Firenze

26/07/2024

Cristiano De André, Bergamo

26/07/2024

Vintage Violence, Arcugnano (VI)

26/07/2024

Loreena McKennitt, Milano

26/07/2024

Noah And The Loners, Alano di Piave (BL)

26/07/2024

Metal Midnight Forest, Piea (Asti)

26/07/2024

Creedence Clearwater Revived, Taranto

26/07/2024

Martin Barre Band, Narcao (Sardegna)

26/07/2024

A Forest Mighty Black, Gambellara (VI)

26/07/2024

Messa, S.Zenone degli Ezzelini (TV)

26/07/2024

Dee Dee Bridgewater, Sanremo (IM)

Agenda

Scopri tutti

Fantastic Negrito “Grandfather Courage”

Un “passo laterale” prezioso che ferma il tempo, regalando una versione più radicalmente tradizionale del precedente album

Protagonista di scelte inaspettate nella vita come nello stile musicale, Fantastic Negrito si mantiene coerente a questo atteggiamento anche con questo “passo laterale” “Grandfather Courage” uscito per Storefront Records , versione “acustica, impenitente, re-immaginata” dell’album del 2022, “White Jesus Black Problems” (la nostra recensione), fra gli album dell’anno di Rock Nation.

Risparmio parole nel non descrivervi Xavier Amin Dphrepaulezz rinato Fantastic Negrito dopo un catartico e drammatico incidente nel 1999 che gli ha procurato un coma e la perdita di parte del movimento della mano destra, e i successi che da lì in poi lo hanno portato a tre Grammy Award e a tournée con artisti come Sturgill Simpson e Chris Cornell, o a collaborare con con Sting e E-40, lanciando poi la propria etichetta, Storefront Records, e infine fondare da vero attivista la Revolution Plantation, una fattoria urbana finalizzata all’educazione e all’empowerment dei giovani. Nata in realtà per coltivare marijuana, è stata poi estesa a coltivazioni meno caratteristiche per contribuire a creare una mentalità attiva e cosciente nella comunità. Ecco, non l’ho detto.

Il concept narrativo dell’opera multimediale, che comprende a questo punto due album e un film, riguarda la storia interrazziale degli antenati di sette generazioni dell’autore nell’era della schiavitù americana, e dove “White Jesus” unisce Blues, Funk, Pop e Folk in modo del tutto naturale e credibile, “Grandfather” si fa più intimo con una tavolozza diversa e sorprendente, dai tempi più lenti e maggiori richiami a musica delle radici nere come Gospel e Spiritual. La storia, resa più comprensibile dai suoni meno densi rispetto all’originale, riguarda Grandma Betty Gallimore, antenata scozzese del Negrito, e uno schiavo in realtà senza nome qui battezzato Grandfather Courage. L’amore fra i due sfida le leggi della Virginia del 1750, e l’autore estende idealmente la paternità dei suoi avi a tutti gli afroamericani che vivono negli States. Razzismo, segregazione, capitalismo e bisogno di libertà nella storia di perseveranza della coppia sono temi leggibili ai giorni nostri come ancora attuali. Necessario l’ascolto dei due album perché andremo inevitabilmente a evidenziare le differenze, anche se sconsiglio il confronto brano per brano perché siamo di fronte a due opere a sé, come vedremo.

La miscela di generi degli 11 brani, originariamente 50 e ridotti a 9 nel precedente lavoro, diventa qua dicevamo musica “Roots”, colorata di Blues, Jazz e con richiami al Delta. Il brano di punta dell’album, la nominata ai Grammy “Oh Betty”, rivista “attraverso la lente della band” che accompagna Negrito nel tour, è rallentata e resa più ipnotica, con contrabbasso slappato e piano Jazz, con la voce maggiormente in primo piano rispetto all’originale.

“Drifting Away”, inedito, apre l’album con un’atmosfera sognante nel falsetto di Negrito su una base hip-hop, in un crescendo arricchito da strumenti acustici e percussioni. Il tema è il senso di libertà prima della riduzione in schiavitù marcata dai battiti violenti di “Locked Down”, altro brano nuovo, Blues radicale che ancora una volta attraverso gli unisoni di voce e riff caratteristici dello stile di questo artista cita l’atmosfera tipica del genere ma in una dimensione armonicamente reinventata e contemporanea. Con ‘Highest Bidder’ inizia la reinterpretazione dei brani dell’album elettrico. Il brano richiama in questo nuovo album ascolti di ritmi di tamburi africani che fanno da letto a un Blues acustico ancora basato su riff corali pentatonici, rallentato rispetto al suo gemello su “White Jesus”.


“La situazione dei miei avi era basata sulla nozione del migliore offerente (“Highest Bidder”)” ha spiegato l’artista, “persone che volevano il migliore cibo, sesso, droghe e automobili. La schiavitù e la servitù a contratto dipendevano dal desiderio di ottenere ricchezza e dominio sulla società e sui suoi componenti. Consumo, avidità, materialismo e bugie sono il carburante degli sporchi affari della supremazia bianca”.

“They Go Low” è trasformata in un brano Folk-Soul. “Nibbadip” è più intensa e lenta, qua brano ancora Soul con minore meno verve Sixties e più richiami Doo-Wop o addirittura Spiritual. Il tema è l’arresto di Gallimore con l’accusa di “convivenza illegale con uno schiavo negro”; come si vede, i due album hanno un forte significato politico, ma Fantastic Negrito non si vede come un militante se non come un autore non aderente a dottrine che racconta la storia da un suo punto di vista. Nella narrazione la coppia combatte contro il sistema che li schiaccia, e arriviamo al già citato peana Rhythm and Blues di “Oh Betty”.

“Man With No Name” da brano Funk è qua un brano Blues minaccioso dal tempo irregolare che porta a “You Better Have a Gun”, più Folk e intensa dell’originale, che malgrado il titolo afferma il potere dell’amore di sopravvivere anche alla più bruta violenza in una nenia ritmata. “Trudoo” dal tempo accentato è qua un brano Country Blues ritmato che ha riportato a Sud le radici più miste Gospel/Funk del brano analogo su “White Jesus”.

“In My Head” è trasformata da Funk alla Godfather of Soul dal giro di basso ossessivo a brano dai ritmi quasi sudamericani e dai cori riverberati. “Virginia Soil” è più vicina ad essere una versione unplugged della sua omonima e mantiene l’andamento di inno Gospel anche se più intimo.

Più che una versione acustica del suo predecessore, “Grandfather Courage” ne è una produzione alternativa nata dall’attraversamento di una “sliding door” che ha portato l’autore in un mondo più intimo e tradizionale, fatto di bottleneck, percussioni e contrabbassi, ma non sostituisce, imita o ripete l’album del 2022 distaccandosene come un’opera a sé da ascoltare integralmente.

Articolo di Nicola Rovetta

Catenaccio:

Track list “Grandfather Courage”

1. Drifting Away (Acoustic)
2. Locked Down (Acoustic)
3. Highest Bidder (Acoustic)
4. They Go Low (Acoustic)
5. Nibbadip (Acoustic)
6. Oh Betty (Acoustic)
7. Man with No Name (Acoustic)
8. You Better Have a Gun (Acoustic)
9. Trudoo (Acoustic)
10. In My Head (Acoustic)
11. Virginia Soil (Acoustic)

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!