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Micah P. Hinson “The Tomorrow Man”

Album che lascia alle spalle il Folk Rock tragico per la malinconia intensa del crooning, con la voce al centro della narrazione emotiva

C’è molta Italia nel nuovo disco di Micah P. Hinson, “The Tomorrow Man”, fuori il 31 ottobre per Ponderosa Music Records. Dai musicisti, il chitarrista Alessandro “Asso” Stefana, il batterista Zeno De Rossi, entrambi sodali di Vinicio Capossela, che si alterna, in alcuni brani, con Paolo Mongardi; fino ai produttori, e cioè sempre lo stesso chitarrista bresciano Stefana, e Titti Santini come produttore esecutivo. A questi si aggiunge l’ensemble di Benevento, diretto da Raffaele Tiseo.

La scelta di affidarsi a musicisti italiani, dal profumo però internazionale, ha origine nel desiderio di Micah P. Hinson di dare vita a un album che prosegue parte del lavoro intrapreso in “I Lie To You” del 2022, dove la soluzione dell’orchestra è presente, ma non così caratterizzante come in questo caso. L’uso degli archi, però, non è nuovo nella sua musica, come testimoniano brani come “Stand In My Way” in “Micah P. Hinson and the Gospel of Progress” del 2014. In questo nuovo lavoro, però, l’orchestra è presente in modo massiccio già dal primo brano, “Oh, Sleepyhead”, dove l’inizio ricorda i grandi show alla Disney, in cui l’entrata in scena dell’eroe è sempre preceduta dal suono accomodante di archi e ottoni. Però, visto che le mani in pasta le hanno messe musicisti che lavorano con Capossela, artista che ama bande e orchestre anomale, una cosa è chiara: questo è un progetto che non si accontenta di quanto già fatto, ma celebra un’evoluzione nella sua lunga carriera. “The Tomorrow Man” è un disco che lascia alle spalle il folk rock tragico e abbraccia con decisione la malinconia intensa del crooning, portando la voce al centro della narrazione emotiva.

Un disco prodotto da italiani, ma che suona come un lavoro americano dalla prima all’ultima nota, dove la voce è sempre al centro per raccontare le verità di un uomo che, com’è noto, ha avuto una vita caratterizzata da rinascite e ripartenze. “One Day I Will Get My Revenge” è il primo atto di resistenza sonora di questo disco; una canzone in cui la parte d’orchestra accompagna il racconto di un uomo disilluso, ma non per questo carico di rancore verso la propria esistenza.

In totale sono 12 tracce, compresa “Walls”, il singolo più di natura pop dell’intero lavoro, con un cantato che ricorda il migliore Johnny Cash degli ultimi anni. Un disco dove Micah P. Hinson non snatura completamente la sua musica. Dai pezzi più intimi e melodici, come “Think Of Me”, dove piano e contrabbasso si inseguono sulla voce bassa e tremolante, o come “Mothers & Daughters”, racconto della buona notte, e chiusa di sipario, si passa poi a brani struggenti come “Take It Slow”, prova cantautorale classica, fino al country di “The Last Train to Texas”, dove il tocco di Stefana è ben presente (si ascolti il secondo album dei Guano Padano), brano che racchiude una storia di ossessione, menzogna e reinvenzione, con un sound alla Calexico e sonorità figlie della geografia del cantante e musicista statunitense. Senza dimenticare “Hallow”, brano di matrice americana, marcia sconsolata e sconsolante, come “I Thought I Was The One”, dove tornano le atmosfere da crooner.

Dunque “The Tomorrow Man” è un disco molto americano, pur se figlio di molte influenze italiane, che si sentono — anche se carsiche e sotterranee. C’è l’epica e la pastorale proprie dell’America, quella cioè capacità di raccontare e raccontarsi che in Europa langue da alcuni lustri. Allo stesso tempo, c’è una teatralità e una capacità di commuovere senza bisogno di artifici elettronici, che è invece figlia della musica europea. Gli ultimi brani del disco, infatti, sono un bel mix fra il Tom Waits da piano bar e la tradizione della musica francese d’autore, con un pizzico di jazz. Il tutto splendidamente racchiuso, per esempio, in “I Was Just Standing There”.

In questo nuovo disco si cementa il legame tra Hinson e l’Italia, un rapporto sempre più stretto, dato che il musicista ha trovato nel Bel Paese una seconda casa creativa, un pubblico attento e una scena pronta ad accoglierlo con rispetto e dedizione. Come è già accaduto per Peter Gabriel, Hugo Race, Jim Kerr, Sting, Mick Hucknall, solo per citare alcuni suoi illustri colleghi. Allo stesso tempo, il sound italiano di Stefana e De Rossi, collaboratori di Capossela, è entrato a pieno titolo in un mondo musicale a loro non del tutto sconosciuto, arricchendolo di suggestioni, come successe per il genere western nei film degli anni ’70. Un disco sul ricordo, ma senza nostalgia; un album sul tempo passato del quale però Hinson diventa cantore. Non c’è la cupa tristezza di “Ghosteen” di Cave, ma c’è la consapevolezza che si può cantare dal passato, in compagnia dei ricordi che sono parte congenita della nostra esistenza. Hinson non canta più “per” le anime solitarie: canta con loro.

La sua è una musica inattuale, non votata al mercato e all’immediato; sono canzoni che servono a tutti noi, anche solo per terminare la giornata tirando un sospiro di sollievo per il tempo che scorre. Un album dove la nostalgia non è dominante, ma dove si ricorda a tutti noi che lo scorrere del tempo è comunque parte viva della nostra esistenza.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list “The Tomorrow Man”

  1. Oh, Sleepyhead
  2. One Day I Will Get My Revenge
  3. Think Of Me
  4. Mothers & Daughters
  5. Take It Slow
  6. The Last Train To Texas (originally Silvia)
  7. Hallow
  8. I Don’t Know God
  9. I Thought I Was The One
  10. The Fuck I Care (originally Where Did You Go?)
  11. I Was Just Standing There
  12. Walls
  13. Oh, Sleepyhead (Reprise)


Line up Micah P. Hinson: voce, chitarra acustica / Zeno De Rossi batteria / Alessandro “Asso” Stefana piano, chitarre elettriche, banjo, keyboards, basso / Mali Obomsawin voce, backing vocals  / Mozart Gabriel backing vocals / Martin Wenk tromba / Paolo Mongardi batteria / Lina Sanabria backing Vocals

Micah P. Hinson online:
Website https://www.micahphinson.com/
Instagram https://www.instagram.com/micahphinson/
YouTube https://www.youtube.com/@micahp.hinson1850

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