Il matrimonio fra Djent, Metalcore e generi limitrofi ormai è cosa nota, egualmente capace di generare band di qualità come assolute delusioni. Inoltre si può identificare il sottoscritto come un ardito detrattore di questo macro genere musicale: molto semplicemente, un genere che non mi trasmette nulla, che non risuona correttamente con le mie esigenze di ascoltatore.
Potrà dunque sembrarvi strano leggere queste righe e vi starete chiedendo per quale motivo questa recensione esista. Il mio essermi spinto all’interno di questo “Datura Metel Vol.1” dei Thaeia, uscito il 28 maggio 2021 per K2Music, è figlio di una circostanza molto interessante, che ha attirato la mia attenzione. Uno delle mie critiche al genere è sempre stata la tremenda banalità di testi e concetti musicali espressi: quella che invece è la sinossi del disco (arrivatami come comunicato stampa) mi ha da subito interessato, invogliandomi dunque a vedere come la band avesse implementato queste linee narrative all’interno del contesto musicale.
Sul piano sonoro siamo di fronte a quella che è stata l’evoluzione tipica del genere Djent degli ultimi 5/6 anni, mi riferisco a gruppi come Gojira – qui la recensione del loro ultimo album -, Architects e Periphery. Tutti chiara influenza dei Thaeia: sound eccellente, pulito e ben compatto, che sui momenti di maggiore pesantezza del disco calza perfettamente, andando a ricreare quella che è la tipica sonorità meccanica e “fredda” del genere. Freddezza per modo di dire, dato che la band riesce a brillare anche su momenti più pacati e musicalmente aperti: esempio perfetto il brano “Naked Wounds” con la sua drammaticamente sublime melodia iniziale, che mi ha ricordato “Autumn Again” degli An Autumn for Crippled Children, facendomi drizzare tutti i peli sulla schiena.
Questo disco infatti può essere considerato un lavoro Djent con influenze Core piuttosto standard, che però vive di piccoli spunti o momenti che lo elevano al di sopra della massa. A questo proposito ho apprezzato molto anche il suono generale di questo EP. Un plauso ai Thaeia, che sono si sono scrollati di dosso il cliché base del Djent fine a se stesso, notoriamente piatto e senza sostanza, per portarsi su lidi che fanno di parti granitiche e melodiche il proprio punto di forza.
Questa particolarità della musica dei Thaeia in qualche occasione gioca purtroppo anche a loro sfavore. Esiste purtroppo anche il “troppo melodico”, dove per esempio un pezzo come “Into the Woods” stenta a decollare proprio per un’attitudine eccessivamente docile e radiofonica. Si tratta tuttavia di una sbavatura che non va a minare l’ottimo risultato finale di questo EP.
“Datura Metel, Vol.1” è un lavoro ben realizzato, dove i Thaeia riescono a elevare ogni aspetto e ogni sfaccettatura della propria musica con maestria. Un ottimo lavoro è un ottimo lavoro a prescindere dal vessillo che porta.
Articolo di Lorenzo Bini
Tracklist “Datura Metel Vol.1.”
- Osservati
- Feather
- Naked Wounds
- Living Nothing
- Into the Woods
Line up Thaeia
Federico Tiero chitarra / Paolo Conte batteria / Jacopo Pesciarelli voce / Matteo Dondi basso / Francesco Capuani chitarra