27/07/2024

CCCP-Fedeli Alla Linea, Genova

27/07/2024

Cristiano De André, Piazzola (PD)

27/07/2024

Mercanti Di Liquore, Civate (LC)

27/07/2024

Vinicio Capossela, Verona

27/07/2024

Tre Allegri Ragazzi Morti, Torre Santa Susanna (BR)

27/07/2024

David Morales ft. Julie Mcknight, Taranto

27/07/2024

Martin Barre Band, Sigillo (PG)

27/07/2024

Louise Lemon, Serravalle (PT)

27/07/2024

Radio Fantasma, Milano

27/07/2024

Patrizio Fariselli, Firenze

27/07/2024

Irene Grandi, La Spezia

28/07/2024

Gio Evan “Evanland”, Assisi

Agenda

Scopri tutti
the dead daisies

The Dead Daisies “Radiance”

Faro della speranza per tutti gli amanti dell’Hard Rock

“Radiance”, fuori il 30 settembre su Spv, è il secondo capitolo con Glenn Hughes alla voce per la band di David Lowy, unico superstite delle varie formazioni e di fatto deus ex-machina della band che ha deciso di diventare il faro della speranza per tutti gli amanti dell’Hard Rock. The Dead Daisies sono infaticabili alternando tour (il nostro report dell’ultima tappa italiana) a session di registrazione ormai da anni, senza farsi frenare nemmeno dalla pandemia o dai già citati cambi di formazione. Un esempio su tutti: quest’estate l’assenza di Hughes per Covid nel mezzo del tour europeo è stata superata chiamando Dino Jelusick alla voce ed il bassista Yogi Lonich.

“Let the music do the talkin’” dice il motto, e quindi cosa dobbiamo aspettarsi da queste nuove 10 canzoni? Una versione rivista e corretta e ancor più oliata del precedente “Holy Ground”. Brian Tichy, ex Foreigner e Whitesnake nonché amico fraterno di Doug Aldrich, è il motore perfetto per questa manciata di canzoni dominate da riff molto cupi e pesanti come non se ne erano sentiti dalla band. Canzoni come la title track o “Born To Fly” permettono a Hughes di dare sfoggio sì della sua impeccabile e immutata estensione vocale ma anche di offrire un lato più scuro della sua voce che solo a tratti aveva mostrato – e non sempre al servizio di canzoni memorabili diciamo – nella sua carriera solista.

L’accoppiata Aldrich/Hughes in questo disco di dimostra davvero in sintonia, riuscendo anche a recuperare quell’aspetto un po’ più american-oriented dell’incarnazione con John Corabi alla voce come dimostra “Hypnotize Youself”, la sincopata “Kiss The Sun” e la finale “Roll On”, unico momento più rilassato del disco. Personalmente è quando la band vira verso sonorità plumbee e vicine ai Black Sabbath – non dimentichiamoci che Hughes è un “brummie” proprio come Butler, Osbourne, Ward e Iommi con un passato musicale proprio con quest’ultimo – che la trovo finalmente capace di offrire qualcosa se non di nuovo, di diverso dal passato: “Cascade” in questo è davvero memorabile con un riff che non può non dare i brividi.

Con “Radiance” The Dead Daisies faranno felici i già molti fan e si possono assicurare un posto nelle classifiche dei migliori dischi hard rock del 2022, oltre che avere un buon motivo per continuare a suonare dal vivo come se fossero una giovane band di sbarbatelli ventenni. Per quanto mi riguarda, credo che abbiano ancora, compositivamente parlando, da tirare fuori il meglio di loro. Il tempo ci dirà se avevo ragione o no.

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Radiance”

  1. Face Your Fear
  2. Hypnotize Yourself
  3. Shine On
  4. Radiance
  5. Born to Fly
  6. Kiss The Sun 
  7. Courageous
  8. Cascade
  9. Not Human
  10. Roll On

Line up The Dead Daisies: Glenn Hughes basso e voce / Doug Aldrich chitarre / Brian Tichy batteria / David Lowy chitarre

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!