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Jo Quail “Invocation / Supplication”

Opera colta, tessuta con perizia tra il classicismo di Claude Debussy e il Rock dei Pink Floyd

Il 24 novembre la musicista londinese Jo Quail ha pubblicato il suo nuovo lavoro “Invocation / Supplication” per l’etichetta By Norse Music. Ho scoperto questa compositrice, violoncellista e polistrumentista grazie all’ultimo album degli ORk “Screamnasium” (la nostra recensione), dove l’artista duettava con la band nel brano di chiusura “Someone Waits”, palesando una particolare predisposizione a coniugare virtuosismi strumentali con i ritmi più rock del supergruppo. In occasione del live degli Ork a Bologna cui ho assistito, pur non essendo Jo Quail presente, ricordo le belle parole spese dall’ensemble durante la presentazione del pezzo sopra menzionato riguardo a questa proficua collaborazione.

Sono rimasto piacevolmente colpito da quest’opera colta, tessuta con perizia tra il classicismo di Claude Debussy e il Rock dei Pink Floyd. Jo Quail si dimostra assoluta padrona del suo strumento, estremamente versatile, capace di esprimersi in una miscellanea di stili che includono Prog, Metal, Stoner e Industrial. “Invocation / Supplication” è l’ottavo lavoro in studio della musicista e segue di un anno “The Cartographer”, un album costruito alla stregua di un’opera sinfonica attraverso vari Movimenti. Il nuovo disco conferma questo approccio dell’artista dividendosi in due ep composti ciascuno da tre brani.

La prima sezione è dedicata a “Invocation”, dove a supporto di Jo Quail compare la vocalist norvegese Maria Franz, componente del gruppo cosmopolita Heilung, noto per le sue sperimentazioni sonore in campo folk e prog. I primi brani, tutti di cospicua durata, sono un condensato di atmosfere dark e visionarie, che riporta anche alla mitologia e disegna musiche ancestrali dalle aperture epiche. Le sonorità sono talora spettrali per riprendere poi un respiro più ampio dove gli archi e un tappeto percussivo quasi tribale riescono a fondere i loro intenti. Un sound dai contorni operistici e orchestrali che trova il suo habitat sino dalla strumentale “Macha”, mentre emerge cristallina la classe di Jo Quail nelle cadenze eteree di “Willow Of All” che pare trasportare l’ascoltatore in un universo parallelo con suoni cosmici di pura avanguardia. Un’inquietudine di fondo pervade “Baroscyre”, dove la coralità della Franz contribuisce a dare ancora più risalto al clima arcano, sempre supportato da vibranti percussioni. A impreziosire ulteriormente le trame dei brani contribuiscono anche gli ottoni come il trombone e il corno francese.

La seconda parte dell’album “Supplication” vede protagonista accanto a Jo Quail Lorenzo Esposito Fornasari (LEF), il frontman degli ORk, una delle voci più apprezzate nel panorama rock internazionale. Qui, accanto alle peculiarità della violoncellista, entra in gioco anche il timbro fluttuante e il profondo lirismo del vocalist bolognese nei tre brani dagli afflati spirituali intrisi da una sottile vena malinconica. Il taglio prog e classicheggiante risalta nitido in “Maestoso”; è il pezzo più lungo dell’album con i suoi 7’36’’ e esibisce ipnotici intarsi di archi, mentre le percussioni sembrano prefigurare un temporale dirompente che squarcia il cielo. L’atmosfera emana un anelito di trascendenza e rimane come sospesa mentre una visione che si fa più nostalgica caratterizza il melodramma di “The Calling”, in cui l’ascoltatore viene proiettato in una visione temporale indefinita tra ondate emotive e cadenze rallentate; l’ambientazione torna mistica e rarefatta nella perla conclusiva di “Kyralaste”, dove ancora il cello e gli arrangiamenti liturgici introducono un’aria da tempio mentre Fornasari esalta le sue doti con una prova superlativa per intensità e sensibilità.

“Invocation / Supplication” è un ponte tra atmosfere passate e sperimentazione, interpretato con assoluta maestria da Jo Quail. Un album che va assaporato gradualmente per la spiritualità, le introspezioni e i contenuti metafisici; l’opera comunica tratti dalla suggestione unica, un percorso dove spicca l’autenticità dell’artista britannica. Un suono raffinato, che mette in mostra le doti di una musicista capace di imporsi in un macrocosmo musicale in cui è sempre più raro trovare personaggi geniali, al passo con i tempi ma proiettati anche verso un illuminante futuro.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Invocation”

  1. Macha
  2. Willow Of All
  3. Baroscyre

Tracklist “Supplication”

  1. The Calling
  2. Maestoso
  3. Kyralaste

Line up “Invocation”: Jo Quail violoncello, composizione, produzione / Maria Franz voce, cori / Tom Atherton percussioni / Ben Ellis basso / Julia McDonell corno francese / Steve Thompson trombone / Jake Harding voce, cori

Line up “Supplication”: Jo Quail violoncello, composizione, produzione / Lorenzo Esposito Fornasari voce, cori / Koen Kaptjn trombone

Jo Quail online:
Website https://www.joquail.co.uk/
Facebook https://www.facebook.com/JoQuailCello
Instagram https://www.instagram.com/joquailcello/
YouTube https://www.youtube.com/channel/UCnUTOTRtzSsmpr3KP6Zb48A

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