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The Mountain Goats 2022

The Mountain Goats “Bleed Out”

21/mo album per la indie rock band californiana, prende spunto dagli action movie e dai polizieschi degli anni ’70

The Mountain Goats tornano nuovamente sulle nostre pagine per l’uscita il 19 agosto del nuovo album “Bleed Out” edito Merge Records. Della band abbiamo infatti parlato già due volte nel 2020 con “Getting Into Knives” e nel 2021 con “Dark In Here”, e quindi non vi racconterò nuovamente chi sono questi meravigliosi personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare. Questo nuovo album, il ventunesimo per la indie rock band californiana, prende spunto per la veste grafica e per buona parte dei contenuti dagli action movie e dai polizieschi degli anni ’70. Immagino esattamente in questo momento nelle vostre teste partire una sigla con chitarra funky e l’immagine di una grossa auto a trazione posteriore che sbatte il paraurti contro l’asfalto uscendo da un parcheggio, molleggiando con sospensioni old school. Rende l’idea?

Bene, torniamo a “Bleed Out”, torniamo alla musica dei Mountain Goats. Prima dell’uscita del disco abbiamo potuto ascoltare il singolo “Wage Wars Get Rich Die Handsome” che troviamo al terzo posto della tracklist. Il video del brano è molto semplice, è un lyric dal testo molto “anni ’70” e una costante colata di vernice. Semplice. 2:30 ben spesi. Prima di “Wage Wars Get Rich Die Handsome” i Mountain Goats avevano condiviso l’opening del disco: “Training Montage”, con un succosissimo video ricco di concerti, backstage, e mille gesti di quotidianità della band stessa. Ve ne consiglio la visione perché è denso di momenti carini della band che lasciano sorridere e conoscere un po’ del mondo che rimane dietro i riflettori.

Ma soffermiamoci ora sull’aspetto audio. L’approccio della band resta orientato al lo-fi, musicalmente dichiarano di essere tornati alla stesura dei primi lavori, ma il risultato e la resa del prodotto è in linea con gli ultimi due lavori. Il disco dura quasi 50 minuti, alternando brani corti (“Mark on you” dura 2:21) a brani ben piu lunghi (“Hostages” dura 7:10) applicando filosofie ben diverse che si amalgamano bene all’interno del disco stesso.

I dodici brani scorrono in maniera elegante, con una batteria che ricorda quella dello scorso disco, chitarre in tema con ciò che ne ho anticipato all’inizio di questa recensione e un groove che attinge a piene mani dagli anni ’70, proprio per restare agganciati all’immagine di un poliziesco a caso trasmesso in seconda serata su Rete 4. Un cenno particolare devo farlo ai fiati, ben scritti, arrangiati e resi organici in un lavoro che ha il giusto sapore e resta evocativo come mi aspettavo prima dell’ascolto iniziale.

Tornando al nostro classico finale ci poniamo il solito dubbio: come si ascolta “Bleed Out” dei Mountain Goats? Per me anche questo lavoro è un disco “da casa”, lo trovo un accompagnamento ideale per una giornata rilassante. Non lo condividerei con qualche ospite, lo terrei per me perché su brani come “Need More Bandages” voglio agitarmi per casa da solo e non lasciare prove scomode. Anche per evitare che un investigatore dai baffoni ispidi e gli occhiali a goccia possa indagare su di me e reperire foto da mettere in un dossier in cartoncino. Non si sa mai.

Articolo di Marco Oreggia

Tracklist “Bleed Out”

1. Training Montage
2. Mark on You
3. Wage Wars Get Rich Die Handsome
4. Extraction Point
5. Bones Don’t Rust
6. First Blood
7. Make You Suffer
8. Guys on Every Corner
9. Hostages
10. Need More Bandages
11. Incandescent Ruins
12. Bleed Out

Line up The Mountain Goats: John Darnielle voce, chitarre, piano / Peter Hughes contrabbasso e basso / Matt Douglas cori, tastiere, chitarre, fisarmonica / Jon Wurster batteria e percussioni

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