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Saxon “Hell, Fire And Damnation”

Il suono è quello solido e massiccio dal sapore teutonico che ti aspetti

Esce il 19 gennaio per Silver Lining Music “Hell, Fire And Damnation” il ventiquattresimo album in studio dei Saxon, ventiseiesimo se contiamo i due album di cover usciti nel 2021 e 2023 (la nostra recensione). Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando due piccole band dello Yorkshire, i Coast e i SOB, unirono le forze fondando i Son Of A Bitch per poi ribattezzarsi Saxon nel 1977. Da allora il cantante Biff Byford è sempre stato al comando, ancora di più dopo la dipartita di Paul Quinn, rimanendo l’unico membro originario all’interno della band.

Dagli anni della N.W.O.B.H.M. fino a ora i Saxon sono e rimangono una sicurezza per gli appassionati di un certo tipo di Metal. Nonostante negli anni la band abbia cercato, con risultati più o meno felici, di aggiustare il tiro in alcune occasioni per conquistare una parte di questo o quel mercato, la devozione verso il loro zoccolo duro di fan e la sicurezza di poterli vedere su un palco anno dopo anno dal 1979 a ora è qualcosa che non tutte le band possano garantire. In questo i Saxon, come lo sono stati i Motorhead, possono fregiarsi di essere dei numero uno.

Il nuovo album prosegue la serie di lavori con Andy Sneap e Biff in veste di produttori e rispetto al pur buono “Carpe Diem” del 2021 (la nostra recensione) questo “Hell, Fire And Damnation” segna forse qualche punto in più e considerando che si tratta del primo album dove non figuri Paul Quinn, chitarrista e autore fra i più sottovalutati di sempre nel genere, non è cosa di poco conto. Brian Tatler, l’anima e il cuore dei Diamond Head, sembra essersi calato alla perfezione nella realtà Saxon, prima dal vivo e ora in studio, il suo lavoro in tandem con Doug Scarrat è brillante e convincente e forse serviva proprio un autentico prime mover della scena per calzare al meglio le scarpe del vecchio “Blute”.

Il suono è quello solido e massiccio dal sapore teutonico che ti aspetti e che ormai da anni impregna ogni nuovo lavoro dei Saxon, le tematiche sono quelle a cui il Buon vecchio Biff ci ha abituati, avvenimenti storici, mistero, esoterismo, tutto fa il paio con un suono potente e diretto che ha i suoi picchi nella title track e in alcune tracce particolarmente riuscite come “Madame Guillotine”, “There’s Something In Roswell” e “Pirates Of The Airwaves”. Non è comunque da meno la micidiale doppietta in chiusura di “Witches Of Salem” e “Super Cherger” che mette il sigillo a un album che mostra una band che si avvicina ai 50 anni di attività e che non sembra voler cedere di un passo.

Perennemente in bilico fra passato e presente con la rassicurante costante della voce di Biff e una missione, quella di rappresentare al meglio una generazione di musicisti e di fan predicando per quelle future il verbo del vero e proprio Heavy Metal, in questo bisogna dire che i Saxon non hanno mai deluso.

Articolo di Andrea Bartolini

Track list “Hell, Fire And Damnation”

  1. The Prophecy
  2. Hell, Fire And Damnation
  3. Madame Guillotine
  4. Fire And Steel
  5. There’s Something In Roswell
  6. Kubla Kahn And The Merchant Of Venice
  7. Pirates Of The Airwaves
  8. 1066
  9. Witches Of Salem
  10. Super Charge

Line up Saxon: Biff Byford Vocals / Brian Tatler Guitars / Doug Scarrat Guitars / Nibbs Carter Bass / Nigel Glockler Drums

Saxon online:
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Instagram www.instagram.com/saxon.official
YouTube www.youtube.com/PlanetSaxon
Website www.saxon747.com

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